“Il bambino, mosso da un interesse spontaneo se posto nelle condizioni adeguate, costruisca il proprio processo cognitivo regolato dall’autocontrollo e l’autocorrezione, compiendo il passaggio significativo da creatore inconscio a lavoratore cosciente, grazie alla mano attiva, organo di prensione di intelligenza”Maria Montessori
Le intuizioni di Maria Montessori confermate dalle neuroscienze
di Cristina Venturi, Presidente Associazione Montessori Bologna
I recenti studi delle neuroscienze cognitive confermano l’intuizione della Dottoressa di Chiaravalle, affermando che al momento della nascita il cervello del neonato si presenti già con una serie di competenze e conoscenze che in passato nessuno avrebbe mai creduto potesse avere. Secondo le ricerche riportate dalla Prof.ssa Manuela Piazza, Docente presso il Dipartimento di Psicologia e Scienze Cognitive dell’Università di Trento, dalle due osservazioni (da un lato l’esistenza di moduli pre-specializzati, dall’altro l’elevata plasticità di questi moduli) nasce l’idea dell’apprendimento come una sorta di riciclaggio neuronale secondo la quale noi umani ereditiamo geneticamente, grazie alla nostra lunga storia evolutiva, una sorta di circuiti corticali che contengono rappresentazioni intuitive in campi importanti per la sopravvivenza, come la rappresentazione dello spazio, la numerosità, il senso del proprio corpo, del movimento, il linguaggio, le emozioni (Dehaene &Cohen, “Cultural recycling of cortical maps”, Neuron, 2007).
Nel corso della crescita, Maria Montessori afferma che il bambino, mosso da un interesse spontaneo se posto nelle condizioni adeguate, costruisca il proprio processo cognitivo regolato dall’autocontrollo e l’autocorrezione, compiendo il passaggio significativo da creatore inconscio a lavoratore cosciente, grazie alla mano attiva, organo di prensione di intelligenza. Ed ancora una volta, grazie alla ricerca neuroscientifica troviamo conferma di una ulteriore intuizione di Montessori: il cervello è una vera e propria macchina per imparare, mettendo in atto fin da neonato una serie di algoritmi per apprendere dall’ambiente, grazie sia alla percezione dei sensi, selezionando le informazioni e gli stimoli ricevuti, sia all’attenzione riposta nella percezione stessa, che consente di dedicarsi alla scelta delle informazioni per elaborarle.
Le caratteristiche dell’ambiente preparato -privato da inutili distrazioni- e dei materiali di sviluppo -che consentono la ripetizione dell’esercizio e l’autocorrezione grazie al controllo dell’errore come feedback immediato- sono indicati da Montessori come due dei tre strumenti principali per e-ducare, ossia liberare il potenziale dei bambini, e trovano anch’essi un’importante conferma nei recenti studi neuro-cognitivi condotti, come si legge dalla seguente riflessione:
anche nel caso in cui i processi cognitivi e le loro basi neurali fossero interamente e definitivamente compresi, non sarebbe immediato dedurre IL metodo di insegnamento migliore … Per chi conosce la pedagogia Montessori, però, è davvero sorprendente attestare come quanti dei principi e delle pratiche Montessori risultino in perfetta linea con le più recenti scoperte sulla mente e il cervello del bambino. Per questo mi sono stupita nel constatare che questo straordinario metodo pedagogico non sia ancora stato integrato in modo sistematico nel sistema scolastico pubblico.
Nelle Case dei Bambini e nelle Scuole Primarie ad indirizzo montessoriano, l’ambiente preparato e l’utilizzo dei materiali di sviluppo, grazie alla libera scelta, facilitano l’acquisizione di abilità e competenze trasversali di soft skills come il pensiero problematico-critico, in cui l’errore viene concepito come valore aggiunto- tanto da essere denominato il Signor Errore– in un processo di fare/disfare, che a poco a poco conduce il bambino da esploratore curioso, mosso dalla sensibilità delle piccole cose e dal senso di meraviglia tipica dei primi anni, ad una intelligenza esplorativa, tipica del secondo piano di sviluppo, accompagnando il pensiero spontaneo all’indagine di tipo scientifico. Per sviluppare qualsiasi tipo di potenzialità, è importante che il bambino possa trarre dall’ambiente preparato adeguati stimoli per ampliare le esperienze, nel rispetto dei propri tempi e dei periodi di sviluppo attraversati, avendo libertà di movimento.
Le stesse scoperte neuroscientifiche hanno sottolineato come sia importante che il bambino acquisisca la consapevolezza del proprio schema corporeo e come la memoria motoria sia determinante per la messa in atto di soluzioni problematiche.
Tuttavia non è tutto, perché è stato dimostrato che vi sia una stretta relazione tra lo sviluppo delle aree motorie e quelle del linguaggio e della mente matematica, avvallando scientificamente le intuizioni che Maria Montessori aveva avuto, da scienziata qual era, anticipando la teoria dei neuroni a specchio e della memoria muscolare.

{ 0 comments… add one now }