Mancano pochi giorni a Natale e dopo? Quando l’allegria e pure un po’ di stress saranno passati, cosa succederà?.
Mi ritroverò con: l’albero da smontare, qualche chiletto in più da smaltire e il/i solito/i regalo/i da dimenticare!. Quest’anno però, invece di chiuderli nell’armadio in attesa di trovare la prossima “vittima” cui rifilarli, ho deciso di organizzare uno SWAP PARTY con le amiche?.
Nato in America, lo swapping (dall’inglese: baratto), è l’occasione per scambiare vestiti, oggetti, accessori, libri e in generale oggetti che per qualche motivo sono finiti in fondo all’armadio, oppure regali poco azzeccati, con quelli delle altre persone che partecipano al party. Il tutto in maniera divertente, facendo quattro chiacchiere, sorseggiando un aperitivo e mangiando qualche stuzzichino, proprio come ad una vera e propria festa.
Di seguito una mini guida per organizzare uno Swap Party.
Per partecipare ogni invitata (8 o 10 è il numero ideale), dovrà portare lo stesso numero di oggetti e/o capi (ad es: 5), possibilmente mai utilizzati e comunque in buone condizioni. I prodotti verranno valutati in “stelle” da una mini giuria all’entrata. A seconda del loro stato e del loro valore verrà consegnato un certo numero di stelle che si utilizzeranno come “monete” per “acquistare” gli altri oggetti a loro volta valutati.
Dove: in casa propria o in quella di un’amica ma se si è in tante anche in un locale, dove allestire un grande tavolo per mettere tutte le cose che si vogliono scambiare.
Quando: l’ideale è proprio dopo Natale, per disfarci dei regali poco graditi. Possibilmente la sera per godere anche di un momento di relax in compagnia.
Come: inviando una mail o un sms alle amiche, con almeno due settimane di anticipo per avere il tempo di frugare negli armadi ed indicando luogo, giorno e ora dell’evento, nonchè una breve spiegazione di come si svolgerà e di cosa devono portare.
Da ricordare: Oltre che un’occasione per “riciclare” e fare posto negli armadi, è soprattutto un’occasione per godere della compagnia delle amiche.
Di Mamma Gilda
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