Risponde per Bimbò, Sabine Eck medico esperto in medicina naturale.
“E’ una domanda importantissima che mi sono fatta anch’io più di 20 anni fa. Il punto di partenza per poter rispondere è la consapevolezza che le nostre scelte alimentari sono innanzitutto emozionali.
Immaginate un bambino che viene allattato al seno mentre la mamma è seduta d’avanti alla televisione. La suzione è un’emozione primordiale: significa nutrizione, sicurezza, godimento, calore , benessere, vita.
Tutto ciò che accompagna l’allattamento viene registrato dal cervello in divenire. Il nostro cervello è plastico, cioè impara quasi tutto strada facendo, rumori (Tv, radio, voci, musica…), l’odore della mamma, il profumo di cipolla che frigge in padella, l’odore di terra ed erba della nonna conta- dina, l’odore della fabbrica vicino a casa, l’odore di vaniglia del giochino di plastica.
Le VERDURE vengono somministrate fin dal primo anno di vita, a partire dal 5° mese, con brodi di vegetali misti passati : un’errore secondo la mia esperienza.
Avete mai assaggiato la carota dopo che ha bollito per 30-40 minuti insieme con al- tre 3-4 verdure?… sa di sedano o di patata o di cipolla a secondo la “compagnia di cottura”. Inoltre la classica pappa (brodo, verdure frullate, omogeneizzato, olio d’oliva) viene letteralmente “sommersa” di parmigiano che inganna quindi il delicato palato del bambino. A livello pediatrico si dice di non dare il sale… ma col parmigiano cosa facciamo?… saliamo alla grande!
In verità il sale è la calamita che apre la bocca al bimbo… perché senza parmigiano la pappa rischia di non piacere. In sostanza il bambino viene ingannato… e ne deriva una sorta di acriticità gustativa. Da grande mangerà volentieri tutto ciò che assomiglia al parmigiano (formaggi e cibi con parmigiano tipo tortellini o la pasta in bianco).
Un altro errore imperdonabile è l’introduzione del prosciutto cotto … io lo chiamo “l’autostrada verso i wurstel e gli hamburger ” (sapori molto simili).
Nella mia esperienza ho scelto di introdurre il sale marino integrale verso gli 8 mesi come condimento di una o al massimo due verdure frullate/schiacciate con un buon olio d’oliva. Cosi il bambino gusta, memorizza e s’ innamora nella verdura a vita e impara anche a distinguerli….
Ma perché mettere il sale sulle verdure mi direte!? Perché noi amiamo biologicamente il sale più dello zucchero e precisamente dal momento che veniamo concepiti. Il bambino cresce nel caldo utero dentro il liquido cosiddetto amniotico che è salato, quindi lo beve già in pancia. Il latte materno che arriva dopo è in effetti molto dolce ed è per cosi dire il secondo amore del palato. Pensate, il latte più dolce di tutti i mammiferi è il nostro.
Se vi chiedo di mangiare per un mese solo cibo dolce o salato sceglierete il gusto salato (anche se siete ultra-golosi) perché il vostro istinto vi consiglia la cosa giusta. Non è un caso che sale fa rima linguistica con salute.
Quindi il parmigiano non fa male…ma non deve essere assolutamente l’ unico cibo saporito nello svezzamento.
Per la FRUTTA il problema io l’ho risolto come segue. Ho dato esclusivamente frutta vera… nessun omogenizzato, nemmeno bio, ma nemmeno fatto in casa. Il bambino ama la frutta e memorizza insieme al sapore anche la consistenza che nell’omogenizzato è uniforme. Se date l’ omogenzzato rischiate che il bambino preferisca in futuro cibi cremosi e dal gusto uniforme e dalla consistenza omogenea come gelati, caramelle, yogurt, creme, bibite,etc….. Ormai abbiamo creato un “popolo di palato da budino”. Quindi è preferibile dare una pesca stramatura, l’albicocca, l’uva, la mela e la pera grattugiata o cotta… oppure i ficchi secchi, l’uvetta, le albicocche secche... importante fare scelte di stagione, frutta biologica e veramente matura. Il bambino memorizza emozionalmente anche la consistenza ed il miracolo è fatto: la amerà tutta la vita. Se poi il bimbo fa l’esperienza di mangiarla direttamente dall’albero con
il nonno avete fatto un’ autentico biopsico-imprinting. E non abbiate paura delle allergie… non si evita alcuna allergia evitando la frutta vera in svezzamento. Con il “mostro allergia” infatti si giustificano purtroppo le prescrizioni alimentari più assurdi… e l’unico che ne porta vantaggio è l’industria alimentare.
Qual è il trucco per invogliargli a mangiare frutta e verdura?
Per i piccolissimi potete prendere spunto dalla mia esperinza. Nei bambini già grandi che rifiutano frutta e verdura possono essere utili esperienze di gruppo (fattoria), picnic all’aperto, agriturismo con corsi di cucina. Idealmente il genitore non ci dovrebbe essere in quanto testimone delle proposte alimentari fallite (memoria emozionale di stress). Un contesto ludico nuovo può avvicinare il bambino per esempio al pinzimonio: verdure ben tagliate da tocciare in una miscela di sale grosso integrale(scrocchio piacevole)+olio d’oliva+aceto di mela o balsamico. Anche coinvolgere i bambini nella raccolta e nella preparazione è una via di uscita da questo problema. Collaboro al bellissimo progetto Ca-Shin a Bologna dove cerchiamo di proporre esperienze del genere.
L’educazione alimentare passa anche dalla spesa?
Cosa scegliere e condividere Portate i bambini a fare la spesa al mercato settimanale, dal contadino... e se siete bravi evitate di portarli al supermercato (cosi non farà parte del suo bagaglio emozionale). Tutto è emozionale: la fragola raccolta dal contadino e la caramella comprata alla cassa del supermercato. Sta a noi scegliere l’imprinting.
*Sabine Eck: Laureata in medicina e chirurgia, ha intrapreso fin da giovanissima intensi studi di medicina naturale.
Vive e lavora come libera professionista in Emilia Romagna, tiene regolari docenze per medici e naturopati, corsi e conferenze pubbliche. www.sabineeck.com
Le interviste raccolte non sono in nessun modo da intendersi come prescrizioni mediche e non sostituiscono il parere del vostro medico pediatra
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